A partire dagli Anni Novanta, con la diffusione dei primi computer di moderna generazione, si è affermata la necessità di archiviare una grandissima quantità di dati. Con l’avanzamento tecnologico, tale quantità di dati sta crescendo in modo esponenziale e con essa l’esigenza di spazi di stoccaggio sempre più grandi e sicuri. Questi spazi, comunemente chiamati CED (Centro Elaborazioni Dati), o più spesso Datacenter, sono i luoghi deputati ad ospitare tutte le apparecchiature e i servizi necessari a gestire le risorse informatiche di un’organizzazione.
A fronte del processo di digitalizzazione al quale stiamo assistendo, sia in ambito privato che pubblico, risulta chiaro che in questi spazi viene conservata un’enorme quantità di dati, spesso sensibili, che sono vitali per aziende ed enti pubblici, così come per i singoli cittadini. Ne consegue che i Datacenter sono da considerarsi come infrastrutture critiche che necessitano di elevatissimi livelli di sicurezza.
Fattori di rischio per la sicurezza antincendio
I pericoli maggiori sono quelli legati al rischio incendio, molto più frequente di quanto non si immagini. Basti pensare ai più recenti episodi, come quello dell’azienda francese OVH, distrutta dalle fiamme insieme a tutti i server, solo pochi anni fa. Avvenimenti del genere, oltre alle gravissime perdite materiali, comportano l’arresto di numerose aziende online, con costi altrettanto elevati. Ne consegue che, per questo tipo di attività, oltre a contenere i danni, è fondamentale conservare la “business continuity”, cioè evitare l’interruzione dei servizi. A questo scopo, insieme ad un’efficace pianificazione strategica, i tempi di intervento giocano un ruolo primario.
I Datacenter, però, presentano alcune specifiche criticità che potrebbero sfavorire la tempestività dei soccorsi. Essi, infatti, ospitano potenti sistemi di raffreddamento che generano flussi d’aria che potrebbero diluire i fumi, rendendone più complicata la rivelazione da parte dell’impianto antincendio.
Un secondo fattore di rischio è rappresentato dall’ampia presenza di batterie agli ioni di litio che, come abbiamo visto nel nostro ultimo post, se danneggiate, si surriscaldano molto facilmente, dando luogo al fenomeno del flash-over e rilasciando gas fortemente tossici.
Soluzioni tecnologiche per la protezione dei Datacenter
Alcune aziende, fra cui la Honeywell, hanno sviluppato delle tecnologie specificamente pensate per contrastare le criticità suddette.
Per quanto riguarda la diluizione del fumo e la conseguente difficoltà di un normale rivelatore di svolgere la sua funzione, sono stati sviluppati i sistemi ad aspirazione precoce. Queste soluzioni comprendono un involucro che contiene un rivelatore ad altissima sensibilità, un aspiratore ed un processore. Grazie ad una rete di tubazioni di plastica su cui vengono praticati dei fori di campionamento, l’aria viene aspirata dagli ambienti protetti e analizzata. Le tubazioni in plastica rendono l’impianto molto flessibile, tanto che i dispositivi possono essere installati all’interno degli stessi rack dati, rendendo ancora più immediata la rivelazione.
Infine, per risolvere il problema dei gas tossici emessi dalle batterie al litio, esistono degli appositi rivelatori di gas, in grado di segnalarli tempestivamente.