L’altroieri, poco prima delle 12, è scoppiato un imponente incendio nella sede principale della Caviro a Faenza. L’azienda, che rappresenta la più grande cooperativa vitivinicola italiana, ospita in tale sede numerosi silos e capannoni. Proprio in uno di questi, nel quale si stavano svolgendo operazioni di manutenzione, si è verificato il focolaio che nel giro di pochissimo tempo ha generato una colonna di fumo visibile da ogni parte della città. Le fiamme sono state rapidamente alimentate dall’alcol etilico fuoriuscito da uno dei silos adiacenti il capannone. Infatti, dopo una prima forte esplosione, ne sono state avvertite altre minori. L’evidente rapidità e pericolosità del maxi rogo alla Caviro, ha indotto le autorità ad intervenire in modo tempestivo.

Gestione dell’emergenza

Per prima cosa è stato attivato il protocollo di sicurezza per evacuare il sito. In brevissimo tempo sono intervenuti i vigili del fuoco, con un massiccio afflusso di uomini e mezzi, determinati ad impedire che i silos vicini al capannone potessero essere raggiunti dalle fiamme, generando quindi una reazione a catena. Accanto ai pompieri sono intervenute le altre forze dell’ordine per chiudere un vasto perimetro del raggio di un chilometro intorno all’incendio e far evacuare residenti e lavoratori dall’area.

Le operazioni di spegnimento si sono protratte per molte ore e solo verso le 19.30 le ultime fiamme sono state domate e l’allarme è rientrato. Le analisi dell’aria, svolte da Arpae nel corso della giornata, hanno escluso criticità e i residenti sono potuti rientrare a casa.

Riflessioni sul tema della prevenzione incendi

Il maxi rogo alla Caviro è un evento che ha causato ingenti danni. Fortunatamente, non ci sono state né vittime, né feriti, ma ci saranno delle pesanti ricadute sul piano economico, dovute non solo al ripristino di strutture e macchinari, ma anche all’interruzione prolungata della produzione. Tali considerazioni ci portano inevitabilmente a fare alcune riflessioni sul tema della prevenzione incendi.

Per le aziende – e in particolar modo per determinate attività – la presenza di un valido sistema di prevenzione e protezione dagli incendi è vitale. Il primo fondamentale passo, infatti, è quello di prevenire e quindi di individuare tempestivamente un focolaio, in modo da arginarlo prima che si propaghi. Ciò avviene grazie agli impianti di rivelazione automatica, pensati per rilevare la presenza di fumo, fiamme o variazioni significative della temperatura. Nel caso percepiscano una situazione di allarme, tali impianti comunicano con la centrale di gestione che avvia le procedure di sicurezza. A questo punto entrano in gioco le misure di protezione, come la chiusura degli impianti di ventilazione, la compartimentazione dei locali e l’attivazione di eventuali impianti di estinzione automatica.

E’ bene ricordare, però, che anche l’impianto più efficace, da solo, può non essere sufficiente a scongiurare il pericolo. Vi sono altri fattori che risultano fondamentali per prevenire e contenere un incendio. Uno di questi, è, senz’altro, lo svolgimento di una scrupolosa e puntuale manutenzione sui singoli dispositivi e sul sistema nella sua globalità. Un altro elemento importante è l’integrazione del sistema antincendio con un efficace piano di emergenza che indichi chiaramente come comportarsi in caso di pericolo. Infine, un ulteriore elemento essenziale è la formazione del personale, sia rispetto all’utilizzo dei presidi antincendio che rispetto alle procedure di evacuazione.

In conclusione, siamo consapevoli che anche il perfetto allineamento di tutti i fattori suddetti non sempre possa eliminare completamente i rischi, ma, com’è avvenuto per il maxi rogo alla Caviro, il contenimento dei danni e, in particolare, la salvaguardia delle persone, è già un discreto risultato.

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