Pochi giorni fa è stata inaugurata l’esposizione “Il colore dei sogni” di Joan Mirò alla Fondazione Magnani Rocca. Il titolo della mostra si riferisce ad una famosa frase del poeta Jacques Prévert che descrisse l’artista come “un innocente col sorriso sulle labbra che passeggia nel giardino dei suoi sogni“. Mirò, infatti, si pose sempre in contrasto con la pittura tradizionale, sostenendo che l’Arte dovesse nascere da un’esplosione creativa basata su emozioni e sentimenti. Da questo presupposto prendono vita le sue immagini, caratterizzate da colori accesi e forti contrasti, figure astratte e soggetti onirici.

Il focus della mostra si concentra sugli ultimi decenni di attività dell’artista attraverso una cinquantina di opere. La maggior parte di esse sono tele a olio di grande formato che rappresentano temi ricorrenti. Nonostante la spiccata tendenza all’astrazione, nelle sue composizioni Mirò mantiene quasi sempre un riferimento alla vita reale. Accanto a fantasiose figure colorate, egli, infatti, inserisce ripetutamente simboli come le stelle, gli uccelli o la donna.

All’interno della mostra di Mirò alla Fondazione Magnani Rocca, sono esposte anche le settantadue tavole a colori del libro “Parler seul” del 1950. Il volume, corredato dai testi poetici di Tristan Tzara, rappresenta non solo la feconda attività di illustratore dell’artista, ma anche il suo rapporto fondamentale con la poesia. Questa fu costantemente fonte di ispirazione, tanto che in alcuni casi le parole compaiono anche nei quadri, dandone un’ulteriore chiave di lettura.

Dopo aver ospitato alcuni fra i ritratti più significativi di Amedeo Modigliani, la Villa dei Capolavori, dall’11 settembre al 12 dicembre 2021, ci offre questa nuova importante mostra, in una location unica e facilmente raggiungibile sia da Parma che da Reggio Emilia.

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