La crisi energetica in corso nell’ultimo anno ha generato molte preoccupazioni, soprattutto all’inizio dell’inverno, quando ci si chiedeva se il Paese avrebbe avuto le risorse necessarie per far fronte alla stagione fredda e se le famiglie sarebbero state in grado di sostenere gli aumenti. Ora che la primavera è alle porte, viene da pensare che il peggio sia passato, ma la questione del contenimento dei consumi rimane prioritaria.

Per affrontare la crisi, tante persone hanno svolto un esame dei loro bisogni energetici più accurato che in passato, valutando se ci fossero accorgimenti utili ad ottenere un risparmio. In molti casi la corretta condotta era quasi intuitiva: cicli brevi e basse temperature per lavastoviglie e lavatrice, temperature più contenute per frigorifero, termosifoni e condizionatori, accensione delle luci solo quando necessario. In altre situazioni, la questione è più complessa. Ad esempio, come valutare i consumi di un impianto antintrusione?

Impianto di allarme e risparmio energetico

Un sistema antifurto serve a proteggere abitazioni, cose e persone da eventuali tentativi di effrazione. Per assolvere a questa funzione, l’impianto deve essere attivo 24/24 e 7/7, di conseguenza è impensabile valutare di spegnerlo per risparmiare energia. Togliendo alimentazione anche solo ad una parte del sistema, questo andrebbe in allarme, segnalando un malfunzionamento. Al contrario degli elettrodomestici, la disattivazione dell’impianto di allarme dovrebbe essere effettuata solo da personale tecnico abilitato per eventuali manutenzioni.

Come stimare i consumi di un impianto antifurto

Avendo stabilito che un impianto antifurto deve rimanere costantemente in funzione e che non vi sono accorgimenti utili al risparmio energetico, nell’ambito di una valutazione globale del fabbisogno domestico, è interessante conoscerne i consumi. Ovviamente le diverse tipologie di impianto possono differire enormemente in base alla dimensione del sistema, al numero di dispositivi installati e alle soluzioni tecnologiche adottate.

consumi di un impianto antifurto

Se necessario, i consumi possono essere rilevati in modo dettagliato da un tecnico in possesso di idoneo strumento di misura amperometrica. In alternativa, si può comunque ottenere una stima sensata, prendendo come campione un impianto medio che potrebbe essere installato in una villetta.
La misurazione istantanea del consumo, rilevata per l’impianto tipo, è di 0,09 ampère che equivalgono a 0,021 chilowattora. Prendendo come riferimento, per il costo dell’energia, il Prezzo Unico Nazionale, arrotondato a 0,50 € per kwh e moltiplicando il consumo misurato per tale importo, otterremo il costo energetico su base oraria, pari a 0,105 €. Moltiplicando a sua volta tale costo per 24 ore e poi per 30 giorni, avremo un costo mensile di 7,56 €, circa 90 € su base annua (fonte Top Security Advisor).

Tenendo presente che l’importo ottenuto è frutto di una stima e, per questo motivo, passibile di aggiustamenti, il dato è comunque rilevante perché dimostra come i consumi di un impianto antifurto medio, e quindi i costi, siano davvero contenuti rispetto al totale. Ne consegue che, in ambito energetico, il rapporto costi/benefici di un sistema di sicurezza per la casa è indubbiamente vantaggioso.

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