Negli ultimi anni abbiamo affrontato svariate volte il tema dell’adeguamento antincendio delle attività alberghiere e delle relative proroghe. L’ultimo rinvio è stato quello operato dal DL Milleproroghe 2021. Il provvedimento, infatti, ha definitivamente posticipato al 31 dicembre 2022 il termine entro cui le strutture ricettive esistenti, con oltre 25 posti letto, devono mettersi in regola con la normativa antincendio. La proroga era subordinata alla presentazione della Scia parziale entro il 30 giugno 2021. Il documento doveva attestare il rispetto di almeno quattro delle seguenti prescrizioni, come disciplinate dalle specifiche regole tecniche:

  • resistenza al fuoco delle strutture;
  • reazione al fuoco dei materiali;
  • compartimentazioni; corridoi;
  • scale; ascensori e montacarichi; impianti idrici antincendio;
  • vie d’uscita ad uso esclusivo, con esclusione dei punti ove è prevista la reazione al fuoco dei materiali;
  • vie d’uscita ad uso promiscuo, con esclusione dei punti ove è prevista la reazione al fuoco dei materiali; locali adibiti a deposito.

Le conseguenze del mancato adeguamento antincendio

Senza dubbio il contesto emergenziale degli ultimi anni e i conseguenti slittamenti dei termini, hanno determinato una certa confusione circa le modalità di aggiornamento delle soluzioni antincendio delle strutture ricettive. Esistono situazioni molto diverse fra loro e con livelli di complessità differenti. Basti pensare a strutture storiche, di dimensioni imponenti o localizzate in contesti poco accessibili. A prescindere da tutte queste variabili, però, il mancato adeguamento antincendio può portare a conseguenze molto serie per le attività turistiche.

E’ il caso dell’hotel Miramonti a Cortina che, sulla base dell’ ordinanza del sindaco Gianluca Lorenzi del 20 gennaio, dovrà chiudere la struttura ed evacuare clienti e personale, nonché bloccare i nuovi arrivi, proprio pochi giorni prima delle gare di Coppa del Mondi di sci femminile. La vicenda rappresenta un grave danno economico per i gestori e un danno di immagine per tutta la cittadina, di cui l’hotel Miramonti rappresenta uno degli esempi della storica hotellerie di lusso.

La chiusura dell’hotel Miramonti di Cortina

L’ordinanza del sindaco è stata indotta da un provvedimento della Prefettura che fa riferimento ad un verbale dei Vigili del fuoco. Questi, infatti, su segnalazione di un ospite dell’albergo, il 3 gennaio avevano eseguito un sopralluogo, rilevando diverse carenze nella sicurezza antincendio dell’edificio. Le stesse carenze erano già state riscontrate il 26 settembre 2022 e notificate ai gestori dell’hotel con l’obbligo di “permanenza di non esercizio dell’attività”. Non essendo stato osservato tale obbligo e tantomeno adottate le misure necessarie a colmare le carenze, è stato necessario provvedere alla sospensione coatta dell’attività.

In conclusione, sebbene i costi e le tempistiche di un intervento di revisione dei sistemi di sicurezza possano scoraggiare anche i gestori più scrupolosi, il mancato adeguamento antincendio può portare a conseguenze molto serie. Come nel caso dell’hotel Miramonti, una chiusura forzata comporta ingenti danni economici e di immagine. Inoltre, in ultimo, ma ancora più importante, non bisogna dimenticare che un impianto antincendio a norma è fondamentale per la salvaguardia delle cose e soprattutto delle persone.

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