La protezione di infrastrutture critiche è un tema che conosciamo molto bene. Col nostro brand Drillereye, abbiamo messo sotto controllo l’attività di numerosi pozzi petroliferi, on-shore e off-shore, e raffinerie. In siti sensibili come questi, il monitoraggio delle operazioni è fondamentale per prevenire incidenti. Esso si rivela molto utile anche per consentire un intervento tempestivo, nel caso in cui non sia possibile evitare l’accadimento. Un sistema di telecamere anti-deflagranti, progettate appositamente per resistere in condizioni estreme, è un’ottima soluzione per operare tale monitoraggio, anche a distanza di sicurezza.

Un altro elemento fondamentale per la protezione di aree di estrazione e/o conservazione di petrolio e gas, è la sorveglianza dei confini. Un’intrusione, che sia a scopo di furto o sabotaggio, può comportare infatti consistenti danni economici, derivanti dall’interruzione della produzione energetica o dal verificarsi di incidenti pericolosi. Generalmente questi siti sono dotati di una doppia recinzione, alta fino a 3 metri, munita di un sistema di rilevamento elettronico. Tale sistema deve essere sufficientemente sofisticato da cogliere eventuali tentativi di intrusione senza farsi influenzare da fattori esterni e non correlati con l’infrazione.

protezione di infrastrutture critiche

Le soluzioni Cias  per la protezione di infrastrutture critiche

La Cias Elettronica – di cui vi abbiamo già illustrato le soluzioni per l’ambito residenzialeper le infrastrutture critiche propone il sistema SIOUX PRO2.  Grazie all’utilizzo di sensori MEMS, che si avvalgono di piccoli componenti meccanici ed elettrici integrati in un solo chip, Sioux PRO2, oltre ad essere sensibilissimo al rilevamento, può individuare con precisione l’ubicazione del punto di intrusione. Il sistema rileva taglio, scavalcamento e sposizionamento e può essere attrezzato con una staffa speciale anti-rimozione. Può essere facilmente montato su tutte le tipologie di rete con delle fascette, cosa che lo rende estremamente flessibile.

L’ultima versione integra una nuova funzione, fondamentale per la protezione di infrastrutture critiche. In caso di taglio, la cosiddetta ridondanza, che, semplificando, consiste nel prevedere due circuiti alternativi fra i sensori, consente di conservare la piena funzionalità dell’impianto, permettendo la chiusura della comunicazione. L’utilizzo di cavi di rame facilita, inoltre, le riparazioni che possono essere effettuate in pochi minuti, anche senza particolari competenze tecniche.

Per una protezione ancora più efficace, è possibile installare, internamente al perimetro, le barriere a microonde ERMO 482X PRO3.0. Il microprocessore interno analizza i segnali ricevuti e, grazie ad un algoritmo di comparazione con modelli comportamentali simili (logica Fuzzy), è in grado di discriminare i falsi allarmi con estrema precisione.

Controllo accessi e videosorveglianza

Oltre ai confini, un’altra area particolarmente critica dei siti sensibili è quella delle vie di accesso. Per controllare le zone di passaggio, che sono frequentemente posizionate in spazi ristretti, la Cias prevede l’utilizzo di colonne MICRO-RAY che emettono raggi a microonda lineari e conservano la loro elevata affidabilità di rivelazione anche in caso di agenti atmosferici estremi.

Infine, per siti particolarmente estesi, l’integrazione di soluzioni perimetrali e di controllo accessi con un impianto di videosorveglianza, garantisce un monitoraggio ottimale. Tale impianto, in considerazione dell’eccezionalità delle condizioni ambientali, deve prevedere l’utilizzo di telecamere certificate ATEX, cioè adatte ad atmosfere esplosive.

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