Sicurezza non significa solo protezione dai tentativi di intrusione, in casa o in azienda, ma, oggi più che mai, difesa dagli attacchi che provengono dalla rete, forse ancora più subdoli perché privi di vincoli spaziali e temporali. Purtroppo non ci sono confini per i malintenzionati del web che, anzi, agiscono preferibilmente approfittando dei contesti in cui di solito ci sentiamo più sicuri. Ne sono un esempio truffe come il phishing e lo smishing che, attraverso e-mail o sms apparentemente provenienti da siti molto noti e affidabili, mirano ad ottenere credenziali di accesso da poter poi utilizzare per i propri scopi.

Più recentemente, in concomitanza con l’arrivo dell’estate, i truffatori della rete hanno concentrato la loro attenzione sui siti di prenotazione on-line di appartamenti, hotel o pacchetti di viaggio. Nonostante la crisi, infatti, le persone non rinunciano ad andare in vacanza e, sempre più spesso, si rivolgono al web nella speranza di risparmiare. Dal rapporto “Safer Summer Holidays” di McAfee emerge che il 56% degli utenti cerca su internet un’offerta conveniente, ma, di questi, uno su tre subisce una truffa online o conosce qualcuno che ne è stato vittima. Inoltre, il 34% di coloro che vengono raggirati perdono 1.000 euro o più.

Una guida per vacanze a prova di privacy

In considerazione dell’abitudine crescente di prenotare le vacanze in rete e del parallelo aumento delle truffe, Federprivacy ha pubblicato “Vacanze & Privacy: 10 consigli per un’estate senza brutte sorprese”. Il documento costituisce una breve guida per aiutare i consumatori ad organizzare online le proprie ferie, senza trascurare la tutela della privacy. Oltre a indicazioni per la protezione dei dati personali, la guida contiene suggerimenti utili a non cadere vittime di sottrazioni illecite di denaro o false offerte.

Oltre a descrivere le minacce informatiche più diffuse, il decalogo spiega come riconoscere le strategie appositamente studiate per convincere gli utenti a prendere decisioni, anche contro i loro stessi interessi. Una di queste è la prassi di mostrare offerte mediamente più care del 10% rispetto alla media e di presentarle come prossime alla scadenza. In tal modo si fa leva sull’emotività per spingere all’acquisto, senza dare al consumatore il tempo di informarsi adeguatamente.
Inoltre, anche l’ordine in cui compaiono i risultati nei siti di prenotazioni alberghiere potrebbe essere fuorviante. Infatti, ci sono strutture ricettive che pagano per ottenere un posizionamento migliore, garantendosi fino al 65% in più di visualizzazioni e fino al 20% in più di prenotazioni rispetto agli altri hotel. Ne consegue che offerte ugualmente vantaggiose spesso non vengono prese in considerazione a causa della loro ubicazione nella lista dei risultati.

La guida per vacanze a prova di privacy, è disponibile sia nella suddetta versione e-book, contenente numerosi approfondimenti, che sotto forma di video tutorial.

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