Nel nostro blog trattiamo spesso il tema della sicurezza antincendio, esaminando le normative di riferimento, presentando i prodotti più innovativi ed efficaci o descrivendo progetti e soluzioni di successo. Nonostante questo, non abbiamo mai parlato di ciò che viene prima degli aspetti tecnologici e legislativi, ovvero gli aspetti strategici.

Questi sono essenziali per elaborare un’efficace progettazione antincendio, finalizzata all’abbattimento dei rischi e al contenimento dei danni. Le strategie principali per la sicurezza antincendio sono:

  • prevenire l’attivazione dell’incendio;
  • controllarne l’evoluzione.

L’attivazione dell’incendio

L’attivazione dell’incendio è caratterizzata da 4 fasi consecutive:

  1. l’innesco o accensione;
  2. la crescita;
  3. il pieno sviluppo;
  4. l’esaurimento.

Il passaggio dalla crescita al pieno sviluppo è detto flashover ed è caratterizzato dalla velocissima estensione dell’incendio a tutte le superfici combustibili dell’ambiente, con un innalzamento esponenziale delle temperature.

Il controllo dell’evoluzione dell’incendio

Il controllo dell’evoluzione dell’incendio avviene sostanzialmente in due stadi successivi che hanno differenti finalità.

Il primo stadio dovrebbe avere inizio subito dopo la fase di innesco e svolgersi parallelamente alla fase di crescita, quando le temperature sono ancora relativamente basse e vi è una notevole emissione di fumo. In questo intervallo, lo scopo primario è quella di mettere in sicurezza le persone, facendole evacuare attraverso le vie di fuga.

Il secondo stadio si esplica solo nel caso in cui si arrivi al flashover, col conseguente raggiungimento di temperature molto elevate. In tal caso lo scopo sarà quello di proteggere beni e strutture.

Come controllare il fuoco?

Il fuoco può essere controllato adottando diversi metodi:

  • contenendo il carico di incendio previsto in sede progettuale, limitando la quantità di materiale combustibile;
  • estinguendo le fiamme con dispositivi di tipo manuale o automatico (come naspi o sprinkler);
  • facendo in modo che le strutture, portanti o meno, conservino determinate caratteristiche fino all’estinzione naturale dell’incendio. A tal fine dovranno essere utilizzati elementi costruttivi che, sottoposti al fuoco, mantengano la propria resistenza e stabilità, garantiscano la tenuta a fiamme e fumi ed abbiano un’adeguata capacità isolante.

Per assicurare la sicurezza antincendio, dunque, la struttura dovrà rispettare una serie di requisiti riguardanti:

  • la capacità portante – o resistenza – degli elementi portanti che dovrà essere tale da impedire il collasso delle strutture;
  •  l’integrità – o tenuta – degli elementi di compartimentazione, finalizzata ad impedire la propagazione di fiamme, fumi e gas attraverso aperture, cavedi e fessure;
  • la capacità isolante degli elementi portanti e portati, atta a scongiurare sia danni a persone e cose nei compartimenti contigui, sia la diffusione dell’incendio a tali compartimenti.

La progettazione per la sicurezza antincendio

Alla luce di quanto detto finora, risulta evidente che, in fase progettuale, sia da preferirsi un approccio di tipo prestazionale. Tale approccio mira a definire i rischi accettabili e a dimostrarne le strategie di contenimento attraverso una valutazione, caso per caso, del comportamento dei materiali e delle strutture.

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