Per alimentare i servizi di sicurezza atti a gestire l’emergenza in caso di incendio sono necessari dei cavi resistenti al fuoco. Tali cavi hanno la caratteristica di continuare a funzionare per un certo intervallo di tempo anche se sottoposti a fuoco e fiamme. Fino ad oggi questi fondamentali componenti sono stati esclusi dal regolamento CPR, il regolamento europeo sui prodotti da costruzione, perché mancano le norme di prova necessarie a stabilirne la resistenza al fuoco. Al contrario, le norme di prova che ne definiscono la reazione al fuoco sono state emanate da tempo. E’ per questo motivo che, tenendo conto del DLgs 106/17, il Comitato Tecnico 20 del CEI ha deciso di modificare la norma CEI 20-45, introducendo la dizione “cavi CPR resistenti al fuoco”, ossia cavi resistenti al fuoco e conformi al regolamento CPR ai fini della reazione al fuoco.

Caratteristiche dei cavi resistenti al fuoco CPR

I cavi CPR resistenti al fuoco sono realizzati con nuove mescole rispetto a quelle precedentemente utilizzate. Grazie alle modifiche apportate, essi garantiscono una classe di reazione al fuoco B2ca-s1a,d1,a1. Concretamente ciò significa che limitano meglio la propagazione delle fiamme quando sono posati in fascio e che danno valori dimezzati di calore emesso, tasso di rilascio termico e indice di crescita del fuoco. Infine emettono fumi più trasparenti. 

In assenza di norme armonizzate per le prove di resistenza al fuoco, per i cavi CPR si continueranno ad effettuare le prove dei cavi precedenti; conseguentemente la Dichiarazione di Prestazione (DoP) sarà rilasciata dal costruttore solo relativamente alla reazione al fuoco. 

La nuova norma CEI 20-45 eleva la durata minima di resistenza al fuoco dei nuovi cavi da 90 a 120 minuti per ovviare alle difficoltà di posa in tutte quelle situazioni in cui la legge impone un’alimentazione di sicurezza che duri almeno 2 ore, come per gli ascensori di soccorso. Infine è importante dire che i nuovi cavi CPR resistenti al fuoco sono adatti solo per posa fissa.

Nuova nomenclatura e marcatura dei cavi CPR

Ai nuovi cavi CPR, introdotti dalla norma CEI 20-45, sono state assegnate le seguenti sigle di identificazione:

  • FTG180M16 0,6/1 kv che sostituisce il cavo FTG100M1 0,6/1 kv;
  • FTG180M18 0,6/1 kv che sostituisce il cavo FTG100M2 0,6/1 kv.

Tali sigle (o la descrizione del prodotto) devono essere riportate sulla marcatura insieme al nome del produttore o marchio di fabbrica, alla classe di reazione e alla durata di resistenza al fuoco. Se necessario, possono essere aggiunti anche ulteriori elementi come l’anno di costruzione.

Cavi CEI 20-105 resistenti al fuoco e cavi ad isolamento minerale

Oltre ai cavi CEI 20-45, per gli impianti automatici di rivelazione e di segnalazione allarme incendio vengono utilizzati anche cavi resistenti al fuoco CEI 20-105. Vi sono poi i cavi ad isolamento minerale. Per entrambe queste tipologie il recepimento del regolamento CPR è in corso e quindi a breve anche per tali elementi verranno introdotte modifiche relative a mescole, classe di reazione al fuoco e marcatura. Nulla cambierà invece relativamente ai colori dei conduttori e della guaina.

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