Nell’ultimo anno abbiamo parlato spesso di gestione delle emergenze e piani di evacuazione. Grazie alle nuove tecnologie e ai sistemi integrati di controllo accessi e rivelazione presenze, è stato possibile perfezionare i processi legati alla safety aziendale, rendendo più rapide ed efficaci le procedure di messa in sicurezza. In questo contesto di innovazione e miglioramento oggi vi presentiamo i nuovi sistemi Eaton per l’evacuazione adattiva in edifici ad alto rischio.

Incremento dei fattori di rischio

Queste innovative soluzioni nascono dalla consapevolezza che oggi, a causa del mutato scenario urbanistico e socio-demografico, stiamo assistendo all’aumento e diversificazione graduale dei rischi legati ad eventuali emergenze all’interno di strutture complesse. I fattori scatenanti sono da un lato la crescente diffusione di edifici multifunzionali e di grandi dimensioni e dall’altro l’innalzamento dell’età media che comporta un sempre maggior numero di soggetti vulnerabili. Se a ciò aggiungiamo l’inasprimento delle potenziali minacce come incendi, condizioni metereologiche estreme e attentati terroristici, appare chiaro come una pianificazione rigorosa dell’evacuazione sia irrinunciabile.

Una serie di studi svolti su incidenti molto gravi del passato e ricerche accademiche sul comportamento della folla nelle situazioni di emergenza hanno evidenziato che il panico, la congestione e la difficoltà ad individuare le uscite di sicurezza contribuiscono ad ostacolare i processi di evacuazione. In particolare è emerso che nella maggior parte dei casi la segnaletica statica non viene identificata o risulta inutile, se non dannosa. Ciò avviene non solo perché spesso i segnali statici non riescono ad attirare l’attenzione degli occupanti, ma anche e soprattutto perché non possono dar conto delle eventuali variazioni rispetto all’emergenza in corso.

L’attentato terroristico al Westgate Shopping Mall di Nairobi è esemplificativo di questa carenza. Nel 2013 un gruppo di militanti somali fece irruzione nel centro commerciale, uccidendo più di 60 persone. L’edificio disponeva di 5 uscite di emergenza, 2 delle quali controllate dai terroristi. La situazione, chiaramente visibile al personale di sicurezza all’esterno, tramite le telecamere a circuito chiuso, non poté in alcun modo essere comunicata agli occupanti, tanto meno la segnaletica di emergenza li guidò correttamente.

Come funziona il sistema di evacuazione adattiva Eaton

L’evacuazione adattiva Eaton vuole contribuire a risolvere tali mancanze. Al momento dell’installazione infatti, il sistema viene programmato, inserendo una serie di possibili vie di fuga. In caso di emergenza, basandosi sulle immagini dell’impianto di videosorveglianza o sulle informazioni fornite dai rivelatori di incendi o da altri componenti, il dispositivo seleziona il percorso più rapido e sicuro verso le uscite. In contemporanea l’addetto al sistema può decidere se accettare o rifiutare l’indicazione ricevuta, lasciando in tal modo la supervisione nelle mani dell’operatore umano. Se la situazione subisce ulteriori cambiamenti il sistema è in grado di adattarsi alle nuove condizioni per garantire sempre la migliore via di fuga.

evacuazione adattiva

In conclusione, è indubbio che, per gestire al meglio situazioni di emergenza in edifici complessi, sia fondamentale la concomitanza di svariati fattori. Fin dalle prime fasi della progettazione si dovrà tenere conto dei possibili scenari di pericolo e studiare l’impianto coi percorsi di fuga più brevi possibile. Anche la scelta dei materiali  avrà un ruolo fondamentale, specialmente per contrastare eventi come gli incendi. Le procedure di emergenza dovranno poi essere pianificate sulla base di una valutazione dei rischi redatta da professionisti competenti e continuamente aggiornata. Infine anche la formazione del personale addetto potrà rivelarsi molto importante ai fini della corretta gestione delle situazioni di pericolo. L’evacuazione adattiva Eaton rappresenta un ulteriore elemento che, unitamente ai suddetti, potrà concorrere ad aumentare la sicurezza degli edifici ad alto rischio e dei loro occupanti.

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