Divagando dai temi che solitamente riempono questo blog, come già fatto in passato, siamo felici di segnalarvi una nuova interessante mostra personale del fotografo Giovanni Calori dal titolo

“NYC – New York Commedy”. 

Riportiamo di seguito la presentazione della mostra curata da Elisa Bozzi:

“A chiunque sia di ritorno da un viaggio nella Grande Mela, penso che qualcosa rimanga inevitabilmente impresso. Personalmente posso dire anche cose negative: la mancanza di secoli di storia e di cultura umanistica che l’America in modo incontrovertibile sconta nei confronti dell’Europa, la rende iperproiettata sul presente e sul futuro, direi fusi in unico tempo: il fantastico.
Vive, anche nel quotidiano l’assioma dell’iperbole, del fantasmagorico e del sovraesposto, anche in una città grigia e fumosa come New York”. 

Così descrive Giovanni Calori la sua esperienza newyorkese. New York è la città che non dorme mai, quella del sogno americano, dove vivere una vita di successi, una città alla “Sex and the city”, che incarna perfettamente quella che è la commedia newyorkese. New York che recita ogni giorno la sua parte agli occhi del mondo, e non ha tempo per riflettere sui suoi guai. Con lei non vale la regola “spente le luci del palco è tutto finito, si torna alla realtà”, perché le sue luci non si spengono mai e i problemi rimangono sempre lì, irrisolti.
E’ questo particolare aspetto della città di New York che da il titolo all’esposizione di Giovanni Calori, una riflessione sulla città tout-court, più che sull’umanità che la popola (che invece fu fonte di ispirazione per il mastodontico lavoro di Balzac di metà Ottocento “La comédie humaine”). New York è il libro che si sceglie dalla copertina, il pakaging che ti porta a preferire un prodotto invece di un altro, un contenitore bellissimo che non si sa cosa contenga. Per questo Giovanni Calori utilizza il cartone come supporto su cui stampare le sue foto, scattate con la Reflex digitale e modificate in post produzione grazie alla correzione delle prospettive cadenti e alla saturazione irrazionale dei colori. New York è un bel palcoscenico la cui quinta variopinta nasconde quello che c’è dietro, ovvero la semplice realtà.

“La luce che si riflette continuamente tra i grattacieli, la onnipresente verticalità delle prospettive urbane, la geometrica, regolare, continua ritmicità delle infinite finestre e cornici marcapiano che cadenzano le pareti di vetro, ferro e mattoni che costituiscono la componente materica della città, le immancabili scale antincendio e così pure i serbatoi d’acqua sui tetti. Tutto (anche costruttivamente) è sovrastruttura leggera e colorata, per lo sguardo rapido e distratto, frenetico e caotico, con un linguaggio molto vicino all’advertising, dove si è alimentato il pop di Warhol. New York è una città bellissima, ma non acqua e sapone, e che -al contrario- adora prepararsi sempre come uscisse per una sera di gala, un vernissage, truccandosi di un pesante make-up”, prosegue il fotografo.
Le immagini di Giovanni Calori sono truccate anch’esse e imbellettate, pronte alla prima di un bel teatro di Brodway. Ma guai a voltarsi, a girare l’angolo, non si sa cosa si potrebbe trovare…

La mostra è visitabile presso la galleria/libreria “BOOKBANK – Libri d’altri tempi”, che si trova a Piacenza in via San Giovanni 4.

Dal 26 Giugno all’11 Luglio 2015

Gli orari d’apertura sono:

– lunedì, martedì: 16.00 – 19.30

– mercoledì, venerdì, sabato: 9.30 – 13.00 e 16.00 – 19.30

Qui di seguito trovate anche il link alla recensione sulla mostra pubblicata sul settimanale AMICA.

Vale proprio la pena di visitarla!


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